Quando ero piccola giocavo con le Barbie. Anche tu, immagino.

Ne avevo di tutte le professioni e qualità ed erano piene di scarpe e vestiti.

Ricordo che mi piaceva inventare un appartamento a piacere stravolgendo il palazzotto classico in cui la bambolina viveva ufficialmente.

Infatti creavo una casa su un unico livello e con mobili improvvisati tralasciando l’ ascensore e vari altri comfort imposti dalla Mattel.

La Barbie di turno aveva un fidanzato, Ken (ne avevo due o tre perchè non amavo riceverli in regalo): bel bamboccio, bella macchina, un tipo piacevole; ma anonimo ed estremamente noioso.

La casa veniva organizzata in breve tempo e con la stessa facilità e frequenza con cui cambiavo di abito la mia Barbie …. cioè spessimo.

Terminata l’ organizzazione della vita coniugale dei due mi rendevo conto che il gioco già mi annoiava e di regola disfavo il tutto per raggiungere miei fratelli e mio cugino a fare i giochi DEI MASCHI.

Riuscii comunque a trovare un diversivo nella vita di coppia di Barbie e Ken che rese il tutto più avvincente e piccante conquistando la curiosità delle mie amiche che trovarono la novità molto interessante.

Il centro del cambiamento fu Big Jim: lui si che era figo! Muscoloso, vestito ‘rock and roll’, instancabile e dedito a sport estremi. Non ricordo quale fosse la sua professione ma, tra quelli che i miei fratelli possedevano, ne sceglievo uno con anfibi e maglia verde militare sbracciata (loro prendevano le mie barbie per inserirle nei tornei di lotta libera con He Man ,Scheletor ecc ecc – era quindi uno scambio equo).

Barbie non poteva resistere al fascino macho di Big Jim e cedeva alle sue attenzioni facilmente. Certo, era più basso di lei e per questo non sarebbe potuto diventare il suo ragazzo ufficiale ma preferiva decisamente passare del tempo con lui a fare sesso e a fumare sigarette che stare con Ken nella sua macchina sportiva, con il suo sorriso di plastica e i suoi abiti da bravo ragazzo. Ken mi è sempre stato antipatico: per questo motivo nei miei intrecci era solito subire corna e frustrazioni tremende. Infatti di regola scopriva la tresca della sua fidanzata sentendosi ferito e umiliato dal fatto che uno più basso di lui, più povero e meno fighetto (a suo avviso) potesse sottrargli la donna. Devo dire la verità…spesso ripiegava su Skipper, la sorellina anoressica di Barbie; ma questo sapeva troppo di sconfitta dato che nessuno avrebbe mai voluto Skipper accanto insignificante e bruttina com’era.

Il tema dell’ infedeltà era ricorrente nei miei giochi di bambina. Quanto segue potrà sembrare blasfemo ma ad una bambina di 6 anni si giustifica tutto, no?

Il periodo di Natale giocavo spesso con i personaggi del presepe. Nel mio canovaccio accadeva che Maria tradiva inevitabilmente Giuseppe con un pastore bellissimo. Era bello davvero: aveva una pecora sotto braccio, i capelli al vento e un gilet aperto che lasciava intravedere il petto muscoloso. La passione si consumava all’ insaputa degli altri personaggi ….Giuseppe compreso; pensavo che non poteva pretendere certo che la sua bella Maria gli fosse fedele e non poteva competere con il giovane e aitante pastore! Lui con il suo aspetto vecchio, trasandato, stanco e con un ridicolo vestitino addosso.

Del resto già da allora la versione espressa da Maria sulla sua gravidanza mi lasciava dubbiosa e devo confessare che la faccenda sull’ arcangelo Gabriele non mi ha mai convinta del tutto.

Un’ altra cosa che ricordo è che picchiavo volentieri mio cugino. Eravamo coetanei e i primi due anni delle elementari siamo stati anche compagni di classe e di banco. Stavamo sempre insieme e forse anche per questo a volte non lo sopportavo tanto da riempirlo di calci e pugni. Ci davamo un sacco di botte ed io, scaltrissima, iniziavo a piangere e ad accusarlo a momento debito. Il bello è che veniva rimproverato lui perchè si sa….le donne non si toccano nemmeno con un fiore! :))

Poi c’era Marianna. Una bambina con i riccioli corti e neri. Le colava sempre il naso e, secondo me, da grande avrebbe votato Berlusconi. La detestavo. Penso che quella sia stata una delle uniche forme di intolleranza che ho mai manifestato. Sosteneva di essere la mia amica del cuore ma mentiva spudoratamente. Veniva a casa mia senza che io la invitassi e la trattavo malissimo mandandola di sopra a giocare con i miei giochi senza di me. Le dicevo in faccia che non era amica mia e non lo sarebbe mai stata. Allora iniziava a piangere, il naso colava sempre di più e sempre di più la disprezzavo io.

Incontrai un’ altra Marianna quando ero in prima elementare. Anche lei portava capelli corti ma questa volta lisci e chiari. Mi adorava. Desiderava essere mia amica più di ogni altra cosa. Considerata la mia reticenza, (era troppo servizievole perchè potesse suscitare un interesse da parte mia), pensò di comprarmi ed ogni giorno mi portava dei regali interessanti. Giocattoli di ogni tipo e forma che selzionava dalla sua collezione per poter strappare da me un consenso. Devo ammettere che accettavo volentieri i suoi regali ed esprimevo anche le mie preferenze sul dono che avrei gradito ricevere il giorno dopo. Per il resto continuavo a trattarla malissimo a non darle la mano quando me la chiedeva e a giocare con altre bambine piuttosto che con lei. Proprio non mi piaceva e forse trovavo soddisfazione nell’ ignorarla.

Un giorno superai il limite e lei si mise a piangere tantissimo ferita dal mio comportamento cinico. Si confidò con la maestra e il che non mi fece molto piacere perchè io ero la più brava della classe (insieme al mio adorato cugino) e la cosa mi metteva un pò in cattiva luce.

Però ricordo come il tutto mi portò a riflettere ed elaborare per la prima volta il senso di colpa. Mi dispiaceva per Marianna, mi fece tenerezza e realizzai di essere stata ingiusta. Dopo un consulto con la maestra, le chiesi scusa sinceramente pentita. Non diventò comunque una mia amica ma smisi di accettare i suoi regali con i quali desiderava comprare qualcosa che non le avrei mai dato. Mi salvai, così, dal divenire corruttibile.

Ci deve pur essere una MORALE in questo….proprio come nelle favole di Esopo che leggevo da bambina; propongo questa:

I BAMBINI SONO DEI GRANDI BASTARDI. Soprattutto se hanno doppio nome (es Maria Luisa) e troppa fantasia!

Infine, per quanto mi riguarda, se mai avrò una figlia, non risponderà di certo al nome Marianna!